Cos'è l'Osteopatia
Un’arte medica riconosciuta che mette al centro la persona
L’Osteopatia è una disciplina sanitaria riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come pratica basata su un approccio manuale, preventivo, valutativo e terapeutico, che mira a stimolare la naturale capacità del corpo di autoregolarsi e guarire.
In Italia, l’Osteopatia è stata riconosciuta come Professione Sanitaria con la Legge 3/2018 (nota come “Legge Lorenzin”). Tuttavia, per il pieno riconoscimento professionale si attendono ancora alcuni provvedimenti attuativi da parte dello Stato.
I punti chiave dell’Osteopatia:
- Non utilizza farmaci né chirurgia
- Non ha controindicazioni, se praticata da professionisti qualificati
- Valorizza l’unicità dell’individuo e la sua capacità intrinseca di guarigione
- Agisce in modo globale, considerando l’interazione tra muscoli, ossa, organi, sistema nervoso, circolatorio e sfera emotiva
L’approccio globale
L’Osteopatia non si limita al sintomo, ma ricerca la
causa primaria del disturbo, spesso localizzata lontano dalla zona dolorosa.
Ogni parte del corpo è interconnessa: se una funzione è alterata, anche
altre possono subirne le conseguenze.
Questa visione olistica si fonda su tre principi fondamentali:
- 🌀 Autoregolazione e autoguarigione: il corpo possiede risorse innate per riequilibrarsi.
- ⚙️ Struttura e funzione sono correlate: un’alterazione meccanica può influenzare la funzione di un organo, e viceversa (la regola dell’arteria è assoluta).
- 🧠 Unità corpo-mente: salute e benessere dipendono dall’equilibrio tra aspetti fisici, neurologici e psicoemotivi.
I cinque modelli osteopatici
Il trattamento osteopatico si basa su cinque grandi aree di valutazione e intervento:
- Biomeccanico (ossa, muscoli, articolazioni)
- Neurologico
- Respiratorio-circolatorio
- Metabolico-nutrizionale
- Psicosociale-emotivo
Questi modelli guidano il terapeuta nell’individuare le disfunzioni somatiche e adattare il trattamento alla specificità di ogni persona.
Perché il movimento è vita
L’Osteopatia si basa sul concetto che il movimento è alla
base della salute:
quando ogni parte del corpo può muoversi liberamente, la comunicazione interna
funziona meglio, l’adattamento agli stress esterni migliora, e la vitalità
complessiva aumenta.
👉 L’obiettivo non è solo ridurre il dolore, ma ristabilire armonia, fluidità e funzionalità.
📍 Se desideri un approccio naturale, rispettoso e personalizzato per ritrovare il tuo equilibrio, l’Osteopatia può fare la differenza.
📚 Fonti normative e istituzionali
🇮🇹 Italia
- Legge
11 gennaio 2018, n. 3 – (“Legge Lorenzin”)
➤ Art. 7 – Riconoscimento dell’Osteopatia come Professione Sanitaria
Link: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/01/31/18G00011/sg - Decreto
del Ministero della Salute del 24 giugno 2021
➤ Individua il profilo professionale dell’osteopata, con i criteri di formazione e competenze.
Link: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/09/14/21A05311/sg - Accordo
Stato-Regioni del 5 novembre 2020
➤ Definisce le competenze e il profilo formativo dell’osteopata, propedeutico ai corsi universitari.
Link (resoconto): Conferenza Stato-Regioni – 20/194/CR08/C7
🌍 Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
- World
Health Organization – “Benchmarks for Training in Osteopathy” (2010)
➤ Documento di riferimento che stabilisce gli standard minimi di formazione per l’osteopatia a livello internazionale.
Link: https://apps.who.int/iris/handle/10665/44345
🔬 Fonti scientifiche rilevanti (PubMed e riviste internazionali)
- Cerritelli
F, et al. (2015)
“Effect of osteopathic manipulative treatment on autonomic nervous system activity in healthy subjects: a randomized controlled trial.”
➤ J Bodyw Mov Ther. 2015;19(1):57-64
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25554965/ - Hruby
R, Hoffman K. (2007)
“Osteopathic philosophy.”
➤ In: Foundations of Osteopathic Medicine (3rd ed.)
➤ Considerato un testo base per la formazione osteopatica. - Degenhardt
BF, Johnson JC, et al. (2007)
“Osteopathic evaluation and manipulative treatment outcomes: evidence-based review.”
➤ J Am Osteopath Assoc. 2007;107(12):659-70
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18178773/
Vedi anche: