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IPP: utili, ma non innocui

IPP: utili, ma non innocui

Gli effetti nascosti sulla digestione, sul microbiota e sul sonno

Gli IPP (Inibitori di Pompa Protonica) – come omeprazolo, pantoprazolo e lansoprazolo – sono tra i farmaci più prescritti al mondo. 

Vengono definiti “protettori dello stomaco”, ma in realtà non proteggono la mucosa: riducono la secrezione di acido cloridrico, abbassando drasticamente l’acidità gastrica.

Sono molto efficaci in caso di ulcere, esofagite grave da reflusso o come prevenzione da farmaci gastrolesivi (FANS e cortisonici).
Il problema nasce quando diventano una terapia “a vita”, anche per un semplice bruciore occasionale, spesso senza rivalutazione clinica.

Perché l’acido gastrico serve (e non è un nemico)

L’acidità nello stomaco ha funzioni fisiologiche fondamentali:

  • Attivare la pepsina, l’enzima che avvia la digestione delle proteine
  • Difenderci da batteri e funghi introdotti con il cibo
  • Favorire l’assorbimento di minerali come ferro, calcio, magnesio e zinco
  • Stimolare la produzione di melatonina gastrica, essenziale per il ritmo sonno–veglia

Bloccare a lungo l’acido significa alterare questi meccanismi, con conseguenze su digestione, nutrienti e sistema neurovegetativo.

Effetti sulla digestione delle proteine

Con meno acido, il pepsinogeno si attiva poco e la pepsina lavora male.
Risultato:

  • Le proteine arrivano nell’intestino tenue meno predigerite
  • Aumenta il carico per pancreas e intestino
  • Si favoriscono gonfiore, fermentazioni e disbiosi

Molti pazienti in terapia cronica riferiscono senso di pesantezza o “pieno” dopo pasti proteici.

Effetti sul sonno e sul sistema nervoso

Meno noto ma clinicamente rilevante: gli IPP possono disturbare il sonno.

I meccanismi ipotizzati includono:

  • Ridotta melatonina gastrica con peggior sincronizzazione del ritmo circadiano
  • Carenze di magnesio e vitamina B12 che riducono il recupero, indeboliscono la memoria e aumentano l’irritabilità
  • Alterazioni del microbiota che favoriscono infiammazione silente e risvegli notturni
  • Reflusso “paradosso”: meno acido ma più gas e fermentazioni, con fastidi che interrompono il riposo

Molti pazienti riferiscono risvegli ricorrenti verso le 2–3 di notte, spesso attribuiti solo allo stress ma in realtà legati anche a questi squilibri.

Altri effetti collaterali (soprattutto a lungo termine)

Le principali complicanze documentate sono:

  • Carenza di ferro e vitamina B12 con anemia, stanchezza, problemi neurologici
  • Carenza di calcio e magnesio con crampi, fragilità ossea e aritmie
  • Disbiosi intestinale e SIBO
  • Aumento di infezioni intestinali e respiratorie (Clostridium difficile, polmoniti)
  • Rischio di rebound acido se sospesi bruscamente
  • Maggiore incidenza di demenza, ansia e depressione (studi osservazionali)
  • Rischi metabolici e cardiovascolari (resistenza insulinica, infarto)
  • Incremento del rischio di alcuni tumori gastrici, esofagei e pancreatici (dato ancora controverso)

Cosa dicono gli studi sull’uso cronico

  • JAMA Intern Med. 2016;176(2):238-246 → associazione con aumento di mortalità a lungo termine
  • Gut. 2015;64(11):1611-1620 → rischio aumentato di infezioni intestinali e polmoniti
  • Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2017;14(3):153–164 → correlazione con alterazioni del microbiota e carenze nutrizionali
  • BMJ. 2019;365:l1580 → possibili rischi cardiovascolari e renali

Reflusso: non sempre “troppa acidità”

Molte volte il reflusso non deriva da un eccesso di acido, ma da:

In questi casi, ridurre l’acido può attenuare i sintomi, ma non risolve la causa reale.

Esami utili da valutare in chi assume IPP

Alternative e strategie integrative

Oltre ai farmaci, studi recenti evidenziano benefici da:

  • Dieta alcalina, ricca di vegetali e povera di zuccheri raffinati
  • Acqua alcalina (pH elevato) e rimedi per l'acidità di stomaco
  • Riduzione dello stress cronico
  • Esercizi di respirazione e rilascio diaframmatico
  • Stimolazione del nervo vago e tecniche di regolazione neurovegetativa

Conclusione

Gli IPP non sono cattivi, ma non sono nemmeno caramelle innocue.
Sono indispensabili in:

  • Ulcere gastriche e duodenali
  • Esofagite grave
  • Prevenzione da FANS e cortisonici
  • Sindromi ipersecretive rare

Per tutti gli altri casi, è utile ripensare l’approccio: alimentazione, gestione dello stress, postura, sonno e lavoro sul nervo vago possono fare la differenza.

La vera protezione dello stomaco non arriva dal blocco totale dell’acido, ma dal riequilibrio dell’intero organismo.
E se il sonno peggiora, non sempre è solo lo stress: a volte anche la compressa del mattino ha la sua parte di responsabilità.

Approfondimenti

Reflusso ernia iatale

Dieta Alcalina 

Acidità di Stomaco vs Reflusso Gastroesofageo

Alimenti consentiti e da evitare con il Reflusso

Istamina 

 

l'immagine che segue la trovi negli studi di Medicina Generale 


 

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