Stomaco, reflusso e il ruolo dimenticato di stress e nervo vago
Gli Inibitori di Pompa Protonica (IPP), come omeprazolo, pantoprazolo e lansoprazolo, sono tra i farmaci più prescritti al mondo per reflusso gastroesofageo e gastrite.
Ma l’uso prolungato o cronico può esporre a effetti collaterali rilevanti, spesso sottovalutati sia dai pazienti che dai clinici.
⚠️ Cosa dicono gli studi sull’uso cronico di IPP?
Diversi articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali (JAMA, BMJ, Gut, Nature Reviews Gastroenterology) indicano che l’uso quotidiano e continuativo può essere associato a:
- Carenza di vitamina B12, magnesio, ferro e vitamina C
- Disbiosi intestinale e SIBO (proliferazione batterica del tenue)
- Aumento del rischio di fratture e osteoporosi
- Maggior incidenza di polmonite, C. difficile, infezioni ospedaliere
- Maggiore incidenza di demenza, ansia e depressione
- Rischi metabolici e cardiovascolari (resistenza insulinica, infarto)
- Incremento di alcuni tumori (esofageo, gastrico, pancreatico)
💡 Ma allora cosa si può fare?
Studi recenti evidenziano che:
- Una dieta vegetale alcalinizzante,
- Il consumo di acqua a pH elevato,
- La riduzione dello stress,
- Il lavoro su respiro e diaframma,
- La stimolazione
del nervo vago
possono ridurre il reflusso e i sintomi digestivi senza necessità di farmaci a lungo termine.
📚 Riferimenti scientifici:
- JAMA Intern Med. 2016;176(2):238-246.
- Gut. 2015;64(11):1611-1620.
- Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2017;14(3):153–164.
- BMJ. 2019;365:l1580.
🔁 Reflusso non è sempre "troppa acidità"
Spesso il problema non è "troppa acidità", ma alterazioni
nel tono del cardias, nella peristalsi o nella regolazione neurovegetativa.
Condizioni come stress cronico, sedentarietà, postura compressa, respirazione
disfunzionale o ansia possono contribuire al disturbo.
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