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Perdita di Capelli e Stress

Perdita di Capelli e Stress: Quando il Sistema Nervoso si Spegne

Perché lo stress fa perdere i capelli?
Dietro la risposta non c’è solo la stanchezza o il cambio di stagione, ma una rete complessa di connessioni tra cervello, sistema immunitario, infiammazione e microbiota intestinale

Comprendere questi legami è fondamentale per affrontare il problema in modo efficace e duraturo.


Cos’è l’alopecia?

Il termine alopecia indica la caduta anomala dei capelli, che può manifestarsi in forma localizzata o diffusa. 

Può essere legata a cause genetiche, autoimmuni, ormonali o, sempre più frequentemente, allo stress cronico. In particolare, l’alopecia da stress (telogen effluvium) è spesso la risposta fisiologica a un trauma, a un’infiammazione sistemica o a una disregolazione del sistema nervoso autonomo.


L’Asse HPA e la perdita dei capelli

Lo stress attiva l’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene), una via neuroendocrina che porta alla produzione di cortisolo

Se questo sistema resta in “allerta” troppo a lungo, si verifica uno disequilibrio che influisce su molte funzioni corporee: digestione, sonno, difese immunitarie… e anche sulla crescita dei capelli.

Il cortisolo cronico danneggia il microcircolo del cuoio capelluto, altera la nutrizione del bulbo pilifero e inibisce le fasi attive della crescita del capello (anagen), favorendo invece la caduta (fase telogen).

Ma c’è di più. Il cortisolo alto abbassa la dopamina e aumenta la prolattina, un ormone che:

  • inibisce l’ovulazione,
  • abbassa il progesterone,
  • amplifica la dominanza estrogenica.

Questa catena porta a uno squilibrio ormonale che può riflettersi su:

  • un aumento del TSH e un rallentamento tiroideo (ipotiroidismo),
  • un metabolismo più lento,
  • una ritenzione idrica maggiore,
  • un’infiammazione dei tessuti,
  • e una caduta più accentuata dei capelli, che spesso avviene a ciocche.

      Cosa sono questi ormoni? (in parole semplici)

🔹 Prolattina: prodotta dall’ipofisi, è utile per l’allattamento ma se è troppo alta può bloccare l’ovulazione e indebolire i capelli.
🔹 Estrogeni: ormoni femminili essenziali per il ciclo e la pelle, ma in eccesso causano ritenzione e infiammazione.
🔹 Progesterone: l’ormone che rilassa e contrasta l’effetto degli estrogeni; se è basso, il corpo va in disequilibrio.
🔹 TSH: regola la tiroide; se è alto, la tiroide lavora meno e rallenta tutto, compresa la crescita dei capelli.
      Lo stress altera tutti questi ormoni, con effetti visibili anche su pelle, umore, energia e cuoio capelluto.


HRV e Nervo Vago: lo stress si misura

L’HRV (Heart Rate Variability) è un indice scientifico del bilanciamento tra simpatico (attacco-fuga) e parasimpatico (riposo-rigenerazione).
Un’HRV bassa è tipica di chi è in stress cronico, e indica che il sistema nervoso autonomo ha perso flessibilità, spesso dopo un trauma psicofisico che ha “disregolato” il suo funzionamento.

Al centro della regolazione c’è il nervo vago, specialmente la sua parte dorsale: quando è iperattivo o mal funzionante può portare a uno stato di congelamento interno (freezing), in cui il corpo spegne funzioni non vitali – come la crescita dei capelli – per sopravvivere.


Infiammazione Sistemica e Intestino: il ruolo delle Tight Junctions

In stato di stress cronico o infiammazione latente, si alterano le tight junctions, ovvero le giunzioni strette che tengono unite le cellule dell’intestino.
Questo rende le membrane intestinali più permeabili, permettendo il passaggio di tossine nel sangue (fenomeno chiamato leaky gut), che innesca una risposta infiammatoria sistemica.

Questa infiammazione cronica, anche se silente, può colpire tessuti lontani, tra cui i follicoli piliferi, indebolendoli o attivando meccanismi autoimmuni.


E gli integratori? Possono aiutare, ma non da soli

In presenza di stress, infiammazione e squilibri ormonali, anche l’assorbimento dei nutrienti può ridursi. 

È qui che vitamine, minerali e integratori mirati possono offrire un valido supporto, se usati con criterio.

  • Magnesio, vitamine del gruppo B, zinco, ferro, iodio, selenio, omega-3 e alcuni adattogeni (come ashwagandha o rodiola) possono sostenere il sistema nervoso, la tiroide e il benessere del capello.
  • Ma attenzione: non bastano da soli. Senza regolare prima il sistema nervoso autonomo, l’infiammazione intestinale o l’asse ormonale, rischiano di essere poco efficaci.
    👉 L’integrazione deve sempre essere personalizzata, inquadrata in un percorso che considera HRV, intestino, stile di vita e ormoni.

La Via Colinergica Antinfiammatoria: la chiave del recupero

Il nervo vago attiva una straordinaria strategia di difesa: la via colinergica antinfiammatoria, un meccanismo che riduce l’infiammazione attraverso il rilascio di acetilcolina.
Rafforzare il vago (soprattutto la sua branca ventrale) significa:

  • attivare la rigenerazione,
  • migliorare la funzione intestinale,
  • abbassare il cortisolo,
  • riequilibrare la risposta immunitaria,
  • e… favorire la ricrescita dei capelli.

Conclusioni: una nuova lettura della perdita di capelli

Non tutti i capelli cadono per colpa dello shampoo sbagliato o del cambio di stagione.
A volte, è il corpo che ha disattivato la crescita per conservare energia in un momento percepito come pericoloso.

La perdita di capelli può essere uno dei primi segnali visibili di uno squilibrio ormonale, infiammatorio e nervoso.
Rilevare lo stato del sistema nervoso autonomo tramite HRV, valutare il tono vagale, sostenere intestino e tiroide, e integrare in modo mirato può essere il primo passo per invertire il processo.


     Parole chiave utili per approfondire:

  • Alopecia da stress
  • Asse HPA
  • HRV (Heart Rate Variability)
  • Nervo Vago e Vago Dorsale
  • Via Colinergica Antinfiammatoria
  • Tight Junctions
  • Infiammazione Sistemica
  • Squilibrio ormonale
  • Prolattina, estrogeni, progesterone, TSH
  • Leaky Gut
  • Micronutrienti e adattogeni
  • Freezing e risposta allo stress


 

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