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Dolore Cervicale, Vertigini e Trigger Point: Il Corpo Ti Blocca per Proteggersi

 

Dolore Cervicale, Vertigini e Trigger Point:

Il Corpo Ti Blocca per Proteggersi

Il dolore cervicale come espressione di un sistema in disordine: dal respiro alle emozioni

Il corpo non è a compartimenti stagni: tutto è connesso.

La medicina moderna ha spesso separato i sistemi in compartimenti: muscoli, psiche, ormoni, immunità.
Il corpo umano, invece, funziona come un’orchestra, in cui ogni strumento (sistema) influenza l’altro.

La Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) dimostra che:

  • Le emozioni influenzano il sistema nervoso autonomo
  • Il sistema nervoso regola ormoni, infiammazione, digestione e tono muscolare
  • Lo stress altera la respirazione e la postura
  • Il dolore cronico non è mai solo fisico: è una somma di disequilibri

Dolore cervicale, vertigini, reflusso, ansia, intestino irritabile: non sono disturbi separati, ma espressioni di una disregolazione sistemica (MUS: disequilibrio tra stress e benessere).


📊 Fattori interconnessi che causano dolore cervicale (in ordine di priorità clinica)

1. Respirazione disfunzionale

  • Respirare in modo apicale o toracico attiva costantemente i muscoli accessori del collo (SCOM, scaleni, trapezio)
  • Oltre 20.000 attivazioni al giorno = sovraccarico cronico
  • Attiva l’asse dello stress (HPA) e il sistema ortosimpatico

👉 Qui entra in gioco il nervo vago, principale regolatore del respiro profondo e diaframmatico: se il vago è poco attivo, la respirazione resta superficiale, alimentando tensioni cervicali.


2. Emozioni e sistema nervoso autonomo

  • Emozioni represse, ansia e stress cronico attivano il sistema simpatico
  • Il collo diventa il luogo dove tratteniamo, ingoiamo, ci difendiamo
  • L’attivazione cronica compromette sonno, recupero e percezione del dolore

👉 Il nervo vago ventrale (o sociale) rappresenta il freno naturale allo stress: quando funziona bene, ci aiuta a tornare alla calma, migliorare la digestione e ridurre il dolore. Se invece prevale la sua parte dorsale (blocco/freezing), compaiono rigidità, vertigini e “nodo alla gola”.


3. Postura e recettori (vista, bocca, piedi)

  • Squilibri visivi, mandibolari e podalici causano compensazioni ascendenti e discendenti
  • Il collo cerca di mantenere l’orizzontalità dello sguardo adattandosi continuamente
  • Si attivano trigger point e fibrosi miofasciali

4. Disfunzioni viscerali: esofago, fegato, intestino

  • Riflessi viscero-somatici: organi interni alterano il tono muscolare cervicale
  • Reflusso e fegato congestionato proiettano tono e dolore su C4-C5
  • Il nervo vago collega intestino e collo: infiammazione vagale = rigidità cervicale

5. Microbiota e neuroinfiammazione

  • Disbiosi intestinale altera il sistema immunitario e il tono vagale
  • Stimola la microglia e promuove dolore centrale e rigidità muscolare

👉 Il microbiota “dialoga” con il cervello attraverso il nervo vago. Un intestino infiammato abbassa l’attività vagale, amplificando rigidità cervicali e sensibilizzazione al dolore.


6. Discopatie e degenerazioni articolari

  • Spesso asintomatiche o presenti in soggetti senza dolore
  • Il dolore è più legato a disregolazione neurovegetativa che a lesioni meccaniche

🔁 Il ruolo del nervo vago e la valutazione HRV

Il nervo vago è il “direttore d’orchestra” dell’equilibrio autonomico:

  • regola respiro, battito, digestione, infiammazione, tono muscolare ed emozioni
  • spegne l’iperattività simpatica (stress, ansia, rigidità)
  • attiva la via colinergica antinfiammatoria (calma e rigenerazione)

La sua funzionalità si misura in modo non invasivo tramite HRV (Heart Rate Variability):

  • un’HRV alta = buona resilienza, recupero efficace, riduzione del dolore
  • un’HRV bassa = stress cronico, vagotono ridotto, predisposizione a dolori cervicali e sintomi neurovegetativi

👉 Nella pratica clinica, la valutazione HRV permette di capire se il dolore cervicale deriva più da disfunzioni meccaniche o da disregolazione del sistema nervoso autonomo.
Questo guida un trattamento personalizzato, integrando respirazione, osteopatia, biofeedback e lavoro emotivo.


📋 Scheda paziente (con HRV integrata)

Giovanna, 42 anni – impiegata, dolori al collo da mesi, RMN negativa

Cosa riferisce:

  • Dolore cervicale ricorrente
  • Testa pesante, nausea, vertigini, stanchezza
  • Ansia, respirazione superficiale, reflusso
  • Insonnia, intestino irritabile

Cosa emerge dalla valutazione:

  • Respirazione toracica
  • HRV bassa → iperattività ortosimpatica, vagotono ridotto
  • Disbiosi intestinale
  • Occhio dominante e ATM disfunzionale
  • Tensione emotiva cronica

Intervento integrato:

  • Educazione respiratoria (attivazione vagale)
  • Trattamento osteopatico viscerale e cranio-cervicale
  • HRV biofeedback per rinforzare il nervo vago
  • Supporto micronutrizionale (Mg, adattogeni)

Risultato dopo 1 mese:

  • Dolore cervicale ridotto (VAS 7 → VAS 2)
  • Miglior sonno, riduzione del reflusso
  • Maggiore centratura emotiva e posturale

👉 “Non avevo capito che il mio dolore al collo parlava del mio respiro, del mio intestino e delle emozioni che trattenevo. Finalmente mi sento vista come un tutt’uno.”


🧩 Conclusione finale

Il dolore cervicale non è solo un problema di vertebre o muscoli, ma il risultato di uno squilibrio sistemico.
Il nervo vago, insieme all’HRV, è la bussola che ci dice quanto il sistema corpo-mente riesce a rigenerarsi.

👉 Valutare e allenare il vago significa non solo ridurre il dolore cervicale, ma anche migliorare sonno, emozioni, digestione e resilienza allo stress.

Per guarire, occorre rieducare respiro, emozioni, postura e sistema nervoso, non solo trattare il sintomo.

 


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