Olio di Cocco e Cervello: Verità, Potenzialità e Studi Scientifici
Negli ultimi anni, l’olio di cocco ha guadagnato attenzione non solo per i suoi usi alimentari e cosmetici, ma anche per i suoi possibili effetti neuroprotettivi, soprattutto nel contesto del declino cognitivo e della demenza.
Alcune testimonianze e studi iniziali suggeriscono che i grassi contenuti in questo alimento possano offrire benefici al cervello, ma cosa dice davvero la scienza?
I Grassi a Catena Media: Un’Altra Fonte di Carburante
L’olio di cocco è particolarmente ricco di acidi grassi a catena media (MCT, Medium Chain Triglycerides), tra cui l’acido caprilico e l’acido laurico.
Questi grassi vengono rapidamente metabolizzati dal fegato in corpi chetonici, una fonte alternativa di energia al glucosio per il cervello.
Questo è particolarmente rilevante per chi soffre di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, dove è stato osservato un deficit nella capacità del cervello di utilizzare il glucosio.
I corpi chetonici, invece, riescono a fornire energia anche in condizioni di insulino-resistenza cerebrale.
📚 Fonte: Cunnane SC et al. (2016). "Can ketones compensate for deteriorating brain glucose uptake during aging? Implications for the risk and treatment of Alzheimer's disease". Front Aging Neurosci. PubMed ID: 26925363
Studi e Osservazioni: Una Luce sulla Neuroprotezione
Già nel 2004, uno studio pilota pubblicato su Neurobiology of Aging ha mostrato che una singola dose di trigliceridi a catena media (presenti anche nell'olio di cocco) migliorava le prestazioni cognitive in soggetti con deficit di memoria lieve o Alzheimer precoce.
📚 Fonte: Reger MA et al. (2004). "Effects of beta-hydroxybutyrate on cognition in memory-impaired adults." Neurobiol Aging. PubMed ID: 15123336
Un’altra voce conosciuta in questo ambito è quella della Dr.ssa Mary Newport, che ha documentato il miglioramento cognitivo del marito affetto da Alzheimer dopo aver assunto regolarmente olio di cocco. Sebbene la sua testimonianza non rappresenti una prova clinica definitiva, ha stimolato interesse e nuove ricerche sulla chetosi come possibile strategia terapeutica.
Colesterolo Buono e Cervello
Alcune ricerche hanno suggerito che bassi livelli di HDL (colesterolo "buono") siano associati a un rischio più elevato di demenza. L’olio di cocco, pur essendo un grasso saturo, può contribuire ad aumentare i livelli di HDL in alcune persone.
📚 Fonte: van Vliet P. (2012). "HDL cholesterol and dementia—the jury is still out." Nature Reviews Neurology. PubMed ID: 22641031
Oltre il Cervello: Antivirale e Antinfiammatorio Naturale
L’acido laurico (circa il 50% dell’olio di cocco) è convertito nell’organismo in monolaurina, una sostanza con attività antivirale, antibatterica e antifungina. Studi in vitro hanno mostrato che la monolaurina è efficace contro batteri patogeni come Staphylococcus aureus e Helicobacter pylori.
📚 Fonte: Shilling M et al. (2013). "Antimicrobial effects of virgin coconut oil and its medium-chain fatty acids on Clostridium difficile." J Med Food. PubMed ID: 23832496
Cosa Dicono gli Esperti?
Il Dr. Joseph Mercola e altri ricercatori nel campo della medicina integrata considerano l’olio di cocco una risorsa sicura in molte situazioni cliniche, incluso il supporto alla funzione tiroidea, alla salute cardiovascolare e nei pazienti in condizioni critiche digestive.
Tuttavia, è fondamentale non considerarlo un rimedio miracoloso, ma inserirlo in un contesto di dieta equilibrata, stile di vita attivo e supervisione medica.
Conclusioni
L’olio di cocco non cura l’Alzheimer, ma può rappresentare un valido supporto nutrizionale per il cervello in condizioni di stress metabolico o invecchiamento.
Servono ancora studi clinici su larga scala per trarre conclusioni definitive, ma l’ipotesi di una chetosi nutrizionale controllata (anche attraverso alimenti funzionali come l’olio di cocco) rappresenta un campo promettente nella prevenzione e gestione dei disturbi neurodegenerativi.
✅ Consiglio pratico: In assenza di controindicazioni, 1-2 cucchiai di olio di cocco extravergine biologico al giorno possono essere integrati nella dieta, preferibilmente al mattino o nei pasti, come alternativa ai grassi trans e agli oli raffinati.
🔍 Riferimenti Scientifici
- Reger MA et al., 2004 – Neurobiol Aging
- Cunnane SC et al., 2016 – Front Aging Neurosci
- van Vliet P., 2012 – Nat Rev Neurol
- Shilling M et al., 2013 – J Med Food
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