Riequilibrio dell'Autoregolazione Neurovegetativa in ambito osteopatico

 


Riequilibrio dell'Autoregolazione Neurovegetativa in ambito osteopatico

Le tecniche della terapia manuale osteopatica hanno lo scopo di riequilibrare l’autoregolazione neurovegetativa: resilienza autonomica, o risposta efficace ed equilibrata alle sollecitazioni interne ed esterne all’organismo (fisiche e psichiche) rilevabili con l’HRV (Heart Rate Variability).


Il Sistema Nervoso Ortosimpatico fa in modo che l'organismo possa rispondere a stimoli (fisici e/o emotivi, negativi), risposta difensiva (sistema muscoloscheletrico e arterie): attacco - fuga.

Il Sistema Nervoso parasimpatico si occupa del recupero: sonno, digestione, immunità, riproduzione. Modula queste funzioni quando l’organismo non deve entrare in azione per combattere o difendersi.

Il “Carico Allostatico” è il prezzo che l'organismo deve pagare per adattarsi continuamente agli stimoli che arrivano dall'ambiente esterno e/o dal suo interno (stress a livello psico-emotivo-organico) allo scopo di mantenere la sua condizione di equilibrio (omeostasi).

Ciò porta ad una continua attivazione dell’attività ortosimpatica: maggiore afflusso di sangue ai muscoli e meno agli organi della digestione. Aumento del battito cardiaco e relativo aumento della pressione sanguigna (li fornisce ai muscoli attivi), stomaco contratto, e spasmi dell’area intestinale.

Il parasimpatico, il cui l’attore principale è il nervo vago, o asse intestino cervello (CAP Colinergic Antinfiammatory Patway) ha la funzione di normalizzare le funzioni disregolate: 

Rallentare il battito cardiaco, diminuire la pressione sanguigna, ridare normalità ai processi digestivi, ridurre lo spasmo intestinale e riequilibrare i flussi ematici in tutto l'organismo.
Se questa condizione viene protratta nel tempo, porterà l’organismo allo stress cronico, poi allo sfinimento, ed infine alla patologia.
 

Cosa succede?
 

Il sistema nervoso autonomo ha perso la propria Autoregolazione.
Le tecniche Craniosacrali è nello specifico alcune di queste, permetteranno all'operatore di svolgere un eccellente intervento su di una distonia neurovegetativa. 


Questa tecnica permette di condizionare l'attività del diaframma e la gestione della respirazione attraverso l'operato sul sistema nervoso autonomo.
 

Una metodica manipolativa ad ampio raggio. Migliora la mobilità dei tessuti e dei liquidi e porta il sistema autonomo a rispondere nuovamente in modo equilibrato. 


Ha la funzione complessiva di abbassare il tono del sistema ortosimpatico, in particolar modo nei pazienti il cui ipertono è causato da stress costante.
 

Dal momento che si ottiene una distensione di tutto il sistema fasciale  (comprende i tessuti connettivi: connettono tutto l'organismo), le lesioni sia acute che croniche dell'apparato locomotore possono trarne beneficio; oltre a ciò, si hanno buoni risultati nei processi artrosici degenerativi, nelle congestioni polmonari e cerebrali, nel regolare il travaglio e come strumento per ridurre gli edemi declivi, cioè edemi presenti in regioni anatomiche siti in basso, come potrebbero essere parti distali degli arti inferiori.

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